PER I FRANTOI VERIFICHE AGEA E DATI INFORMATIZZATI - settembre 2007 -

Un decreto ministeriale del 4 luglio 2007 stabilisce il nuovo sistema di rilevazione delle produzioni del settore oleicolo. Dovrebbe servire per conoscere quante olive e quanto olio viene prodotto ogni anno in Italia.

I frantoi dovranno inviare per via telematica i dati richiesti (gli stessi inviati da anni per posta)  al Sian, Sistema Informativo Agricolo Nazionale. I frantoi che non sono dotati di idonee apparecchiature potranno per quest’anno inviare i dati per posta entro il 10 del mese successivo come hanno sempre fatto. Quindi, di fatto, per quest’anno non cambia niente.

 

Il sopracitato decreto ministeriale dice che in futuro tutti i dati dovranno essere inviati per via telematica o direttamente o tramite associazioni opportunamente autorizzate. Per la campagna 2007/2008, in attesa di una circolare esplicativa, sono ancora valide le vecchie disposizioni.

Le informazioni da comunicare rimangono le quantità mensili di olive in entrata, olive molite, olive molite proprie del frantoiano, olive molite acquistate, olio ottenuto, olio restituito ai produttori, sansa ottenuta, sansa ceduta, sansa ritirata dall’olivicoltore, numero ore lavorate e lettura dei contatori ad inizio e fine mese.         

Confermata l’entità delle sanzioni che vanno da 500 a 10.000 euro.

Sul fronte contabile/amministrativo ricordiamo che nelle fatture accanto alla partita iva del cliente va riportato anche il Codice fiscale e la tenuta dell’elenco dei clienti e dei fornitori e per lo smaltimento delle acque reflue i tempi ed i metodi sono quelli stabiliti lo scorso anno dalle singole regioni.

 

Seguendo le consuete riunioni che tutte le associazioni dei frantoiani fanno ad inizio campagna sono emerse due situazioni che sono due facce della stessa medaglia: la richiesta da parte delle aziende del servizio di confezionamento e le verifiche incrociate fatte sulle aziende che devono vendere olio confezionato e sulle aziede terze che lo hanno confezionato.

         

La certificazione ed il confezionamento dell’olio dopo la molitura delle olive sono necessari agli olivicoltori e rappresentano sempre di più una fonte di reddito per i frantoi che rappresentano il più naturale fornitore di questi servizi. Ma non basta dotarsi di una macchina confezionatrice, occorre tenere e mantenere una adeguata contabilità dalla quale ricavare che l’olio ottenuto dalla molitura è stato preso in carico sfuso (quantità in Kg.) e poi restituito sottoforma di tot contenitori (quantità in numero di pezzi) equivalenti ai chilogrammi di sfuso di partenza.

 

Se le olive di partenza erano state dichiarate Dop o Igp o Bio il documento di restituzione dell’olio dovrà riportare i dati che attestavano il tipo di olive conferite. E’ importante capire che il frantoio non certifica l’olio che restituisce ma attesta che l’olio prodotto deriva da olive dichiarate Dop o Igp o Bio dall’olivicoltore dietro presentazione del relativo certificato.